Trama
Pat (Bradley Cooper) è un ragazzo affetto da un disturbo bipolare: ha sbalzi d’umore che lo portano ad essere incredibilmente aggressivo. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale psichiatrico in cui è stato ricoverato per otto mesi, Pat si trova a dover ricostruire la sua vita: è senza un lavoro, una casa (verrà accolto dai genitori – un Robert De Niro che dopo circa 15 anni di sforzi per assomigliare al mito che fu, ritorna a vestire finalmente i panni del grande attore – e Jacki Weaver) e soprattutto senza Nikki, la moglie, che lo ha lasciato richiedendo un ordine restrittivo nei suoi confronti. La molla che lo spinge ad alzarsi dal letto la mattina e ad essere ottimista è la possibilità, seppur remota, di riconquistare la moglie. Durante una cena dall'amico Ronnie, Pat incontra Tiffany (Jennifer Lawrence, premio Oscar per questa interpretazione), una giovane vedova affetta da una forma di depressione, che sembra subito molto interessata a lui. Instaureranno così un rapporto che sarà scandito dal ritmo balordo dei loro sbalzi umorali, ma che li farà avvicinare lentamente fino a fare intravedere loro il miraggio di una serenità insperata.
Il fatto che il film sia un bellissimo dramedy dimostra come si possa girare una pellicola che riesca ad essere coerente e compatta pur non appartenendo ad un unico genere, ma trascendendone due per raggiungere una sintesi che li valorizzi entrambi. Il film offre momenti esilaranti e momenti toccanti, inserendo delle note di humor vivace che bilancia le scene più drammatiche, reinserendole all'interno di un contesto che non sfocia mai nel melodramma, dando però la possibilità di percepire la profonda amarezza che anima i personaggi e l’aura di sconforto che pervade certe scene. È quindi un film che sa conciliare due sguardi antitetici, unendoli in un riuscito cocktail agrodolce, che non prevede però il secco alternarsi di momenti allegri e momenti tristi, ma che sa mettere in scena, con il giusto dosaggio, elementi opposti, condensandoli e dando così sfumature morbide e decise alla storia, senza così risultare né didascalico, né disorientante per lo spettatore. La follia dei due protagonisti è la molla narrativa del film, ma al contempo risulta anche essere la nota di colore adeguata per dare un’aura di strampalata spensieratezza e di stralunata vitalità al film. I due protagonisti si notano in maniera non convenzionale e i loro atteggiamenti contorti e sconclusionati lasciano il posto all'istinto che li avvicina l’uno verso l’altra (rappresentato dal ballo, che rispecchierà perfettamente l’umore lunatico dei due protagonisti, e dai relativi allenamenti che i due si trovano a sostenere insieme). I loro disturbi sono dapprima ostacolo, poi fattori di particolarità e distinzione ed infine elemento di comunione tra i due: come se Pat e Tiffany fossero due pezzi del puzzle difettosi, che alla lunga imparano a capire quali lati del loro carattere possono coincidere, e alla fine (com'era intuibile fin dall'inizio) si riescono ad incastrare perfettamente, come dimostra il bacio appassionato che chiude il film.
La colonna sonora varia passando da canzoni melodiche e romantiche a canzoni arrabbiate ed esplosive, concedendo a delle timide note suonate al pianoforte, il compito di limare, dando loro profondità, le scene più toccanti. In generale la colonna sonora può essere sintetizzata dalla musica sulla quale i due protagonisti ballano nella scena clou del film: un alternarsi di due melodie dal tono diverso, che rispecchiano gli umori dei due protagonisti. Gli attori sono incredibilmente adatti ed eccentrici al punto giusto (non solo i matti), sono misurati anche nell'andare fuori misura, toccando degli eccessi che i loro personaggi non potrebbero non avere. I due protagonisti hanno un affiatamento visto raramente nei film recenti, un feeling che li rende del tutto complementari ed incredibilmente efficaci. La spontaneità dell’azione e della recitazione sono evidenti e danno credibilità ad un progetto costruito su basi solide, per quanto sia rischioso velare di ironia un tema così spinoso come quello della depressione.
In definitiva si tratta di un buonissimo film,che riesce ad essere compatto, nonostante l’alternarsi di scene animate dal cavo elettrico della follia con momenti più distesi ed intimi. Riesce a rivolgere con onestà l’obbiettivo verso quel fascio di luce che può indicare, se non proprio la via giusta da percorrere nella vita, quantomeno il coraggio che necessita il conseguimento di una concreta e godibile serenità.
In definitiva si tratta di un buonissimo film,che riesce ad essere compatto, nonostante l’alternarsi di scene animate dal cavo elettrico della follia con momenti più distesi ed intimi. Riesce a rivolgere con onestà l’obbiettivo verso quel fascio di luce che può indicare, se non proprio la via giusta da percorrere nella vita, quantomeno il coraggio che necessita il conseguimento di una concreta e godibile serenità.
Voto: 8/9
G.P.
Non saprei dire se questa è la sua prima recensione o meno,in quanto l'ho scoperta casualmente. Devo però ammettere che è stata scritta veramente bene e mi invoglia a visionare il film in oggetto.
RispondiEliminaLa ringrazio di questo
Era la mia prima recensione, sono contento che ti sia piaciuta!
RispondiEliminaSpero che apprezzerai anche le prossime.
Grazie per il commento, ciao!